Leonardo è un nome che viene spesso accostato a genio,
proprio grazie al più famoso di tutti i Leonardo, Leonardo da Vinci. Anche se,
matematicamente parlando, Leonardo da Pisa non è da meno. Chi? Direte voi,
Leonardo da Pisa? Si, Leonardo da Pisa figlio di Bonaccio, meglio conosciuto
come Fibonacci, riconosciuto?
Fibonacci è il primo matematico occidentale della
storia. Famoso in tutto il
mondo per la successione di numeri che porta il suo nome, la successione di
Fibonacci 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233, 377, 610, 987 ... Fibonacci è l’autore
del più importante trattato medioevale di matematica: “Liber abaci” (1202 d.C) Libro
dell’abaco. Trattato che contiene un capitolo di matematica ricreativa (visto
che quella matematica che trova un fine nel divertimento torna sempre?) chiamato:
“Questioni erranti” e proprio lì, tra quelle pagine di questioni vagabonde, c’è
la famosa successione di Fibonacci.
Però, io Fibonacci lo metto sul podio dei migliori anche per
il, non semplice, compito di aver reintrodotto lo 0 (zero) nella nostra numerazione.
Ne parlo anche nel mio libro “La matematica in scena”. Lo zero non ebbe però vita
facile e nel 1299 ci fu addirittura un’ordinanza che proibiva l’uso delle nuove
cifre, ma resistette e, quel piccolo segno che rappresenta il vuoto e l’assenza,
divenne grazie alla diffusione della stampa in Europa: “regolare” e parte
integrante del nostro sistema numerico decimale.
Nella foto: il lavoro dell’artista Marco Tullio Dentale che,
ispirato da Fibonacci ha riprodotto, in un’istantanea, se stesso davanti ai
numeri della sua successione.
Fabio Filippi
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