Ho finito di scrivere una nuova performance teatrale. Non si rivolge ai bambini ma parla di bambini..E' stato forte ed emozionante scriverla..e mentre scrivevo, le idee, le suggestioni, le parole in alcuni momenti scorrevano quasi senza il mio controllo. Come un fiume in piena. Come spesso fa la creatività. Qualcosa si genera e scorre..
"Un tetto di stelle" racconta dei frammenti di vita che riguardano bambini di varie parti del mondo. Quasi una ninna nanna amara. Che vorrebbe dire, denunciare, trovare le parole adatte per esprimere un bisogno, un'urgenza. L'urgenza di guardare una realtà e di non chiudere gli occhi.
"Un tetto di stelle" racconta di dove dormono e di come vivono alcuni bambini. Chissà se sognano e cosa. Questa performance teatrale mi gira nella testa da un pò. Oggi ha preso vita e forma su carta. Nasce da una mostra che ho visto all'Auditorium e dalla lettura del rispettivo libro-catalogo "Dove dormono i bambini". James Mollison ha fotografato le camere di bambini di tutto il mondo, mettendo a fuoco volti, sguardi,realtà sociali e familiari completamente diverse. Alcune assolutamente normali e sane per un bambino, altre...decisamente no. Prima di questa mostra, assolutamente indescrivibile per quanto forte (come un pugno nello stomaco) ed emozionante, non avevo mai riflettuto su una cosa così semplice ed importante allo stesso tempo:
ma dove dormono i bambini? Attraverso le fotografie dei bambini e delle loro camerette (luogo dei sogni, del riposo, luogo-simbolo di un universo sicuro...nell'immaginario collettivo e nelle pubblicità delle merendine) emerge con immediatezza uno spaccato della loro vita, il vissuto quotidiano, la realtà familiare e culturale di appartenenza. E non necessariamente si rimane agghiacciati di più da una realtà povera.
Fa male vedere i bambini di paesi molto disagiati dormire in case di pietra, su cumuli di stracci per terra. O su un materasso all'aperto, sotto le stelle.
Ma sconcerta anche vedere bambine ricche cresciute come piccole donne, nutrite con vagoni di bambole e con il rossetto e la messa in piega a sei anni.
Si dovrebbe riflettere. Riflettere davvero su ciò che possiamo fare. Forse provare a mobilitarci per livellare la differenza fra paesi ricchi e poveri. Manifestando, parlando, sensibilizzando. Si, lo so, sembra un luogo comune. Ma con questa scusa che è un luogo comune finisce che non facciamo mai niente. Non possiamo sentirci perdenti ancora prima di cominciare una battaglia! Una battaglia sociale, che potrebbe iniziare anche assumendoci l'impegno di sostenere associazioni come l'Unicef che si occupano di questi problemi. Perchè nessun bambino dovrebbe dormire al freddo, o esposto ad un pericolo. Ma il problema, ovviamente diverso, sta anche nelle società ricche.
E qui ci vorrebbe una rivoluzione culturale, educativa. A partire dai genitori. Perchè la ricchezza, i giocattoli, i "si" ad ogni richiesta non bastano a dare amore e a far crescere in armonia e serenità un bambino. Ma molti fanno finta di non saperlo. Perchè così è molto più facile.
Helga Dentale
Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza:
art. 2: Tutti i bambini del mondo hanno gli stessi diritti
art. 3: Tutti i bambini, per sviluppare armoniosamente la loro personalità, devono crescere in un ambiente familiare in un clima di serenità, amore e comprensione
Il libro è assolutamente da leggere e da guardare:
"Dove dormono i bambini",di J.Mollison ( edizioni contrasto)
C'è anche una meravigliosa ballata di Margaret Mazzantini, ed un contributo di Jovanotti.