giovedì 9 ottobre 2014
Dal teatro che è soprattutto rito...
Rientrare nella nostra "stanza": tante compagne di viaggio che tornano
per ricominciare questo percorso..alcune quest'anno non ci sono e mi
dispiace ma la porta della stanza resta aperta
...e nuove compagne di avventura.. Iniziamo, nel cerchio delle storie.
Penso: iniziamo da qui. Dal teatro che è soprattutto rito. Accoglienza.
Condivisione. Scambio. Introduco il nostro primo lavoro e immediatamente
sento che quella stanza è ancora "uno spazio tutto per noi", denso di
significati espressivi ed emotivi,
contenitore di ricerche teatrali, di sperimentazione, creatività.
Iniziamo a lavorare sul primo focus dell'incontro: la bellezza..ma non
da ostentare, non da cercare in un "gesto ombra" di matrice labaniana,
ma bellezza come "potere", consapevolezza.. Propongo l'esercizio del
"prendere luce", ispirandomi al training di Grotowski e vedo le attrici
letteralmente "brillare".. E' un momento intenso e forte. C'è bellezza,
luminosità, c'è un corpo che comunica e racconta. Affrontiamo il primo
personaggio: l'Amante di Marguerite Duras. Iniziamo ad esplorare il
testo, leggiamo il monologo, propongo un nuovo strumento di lavoro per
costruire il personaggio..e mi sembra che immediatamente si aprano nuove
strade per cercare, osservare, interpretare.. Un primo incontro ricco
di stimoli..Un personaggio da costruire complesso, articolato,
affascinante.. Un inizio pieno di bellezza! Una stanza tutta per noi
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