Lavorare
sul Living mi entusiasma sempre..cercare e ricreare quelle
atmosfere..esplorare l'idea di un teatro forte, capace di comunicare
"violentemente" la necessità di abbattere le barriere fra ricco e
povero, fra vittima e carnefice..
Oggi forse pura utopia, ma a me piace
credere ancora (oggi più che mai, in questa deriva sociale e culturale)
in questa urgenza. Il teatro è l'urgenza. E' lo spazio
del pensiero, il luogo delle idee, il palcoscenico della rivoluzione
creativa. Da The Brig a Mysteries..confrontarsi nel "900..in corso" con
questi mostri sacri della rivoluzione teatrale è una ricerca ambiziosa
ma fatta con umiltà e assoluto rispetto.
Non vogliamo replicare il
Living, non sarebbe possibile! Tutto nel corso è oggetto di studio e
l'obiettivo è quello di crescere teatralmente e aprirsi a nuove
esperienze in scena.
Vogliamo studiare, esplorare,
sperimentare...lasciandoci travolgere da tanta bellezza.
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